Al Sig. Sindaco
Al Segretario Comunale
Ai componenti del Consiglio comunale
Comune di TARANTASCA CN
e p.c.
a Sua Eccellenza
il Prefetto di Cuneo
Sig. Sindaco, Vicesindaco, Assessore, colleghi Consiglieri, ed Eccellentissimo Sig. Prefetto,
chiedo che la presente dichiarazione venga allegata al verbale della seduta e ne costituisca parte integrante.
Il giorno 15 dicembre u.s. riceviamo all’incirca alle ore 18:00, come dimostrano le ricevute delle PEC, la Convocazione di un Consiglio comunale in «riunione straordinaria» per il giorno 22, nonostante venisse trattato, tra gli altri punti all’ordine del giorno, anche il Bilancio di previsione 2017. Il giorno 20 verso le ore 9:00, sempre da ricevuta PEC, ci viene inviata una nuova convocazione nella quale risultano abrase le prime tre lettere della parola “straordinaria” che così è divenuta “ordinaria”, ma senza cambiare la data del documento!
Vogliamo ricordare quanto afferma lo “Statuto comunale” all’art. 10 dove si parla delle “Sessioni e convocazioni” del Consiglio comunale e, in particolare, il comma 8: «La documentazione relativa alle pratiche da trattare deve essere messa a disposizione dei consiglieri comunali almeno quattro giorni prima della seduta nel caso di sessioni ordinarie».
Peccato che venerdì delle pratiche non vi era tracia e il 20 dicembre è arrivato solo qualcosa e con il contagocce e a volte neppure tramite email del Comune, ma dei privati consiglieri e senza rispettare sempre i quattro giorni prima della seduta consiliare come specifica lo “Statuto comunale” art. 10 “Sessioni e convocazioni” al comma 8: «La documentazione relativa alle pratiche da trattare deve essere messa a disposizione dei consiglieri comunali almeno quattro giorni prima della seduta nel caso di sessioni ordinarie». Cosa che non è avvenuta…
A tal riguardo vorremmo ricordare che anche noi facciamo parte dell’Amministrazione a tutti gli effetti e non comprendiamo certi sguardi stupiti quando ci rechiamo nella casa comunale per avere informazioni di qualsiasi genere.
Infine, la sera del giorno 20 dopo le ore 17:00, ci è giunta comunicazione di una integrazione all’Ordine del giorno del Consiglio comunale: venivano discussi anche i nostri emendamenti inviati il giorno 19, dopo la convocazione del Consiglio comunale del 15. Comprendo benissimo che non abbiamo rispettato l’art. 11 “Bilancio di previsione – Presentazione di emendamenti” dell’ormai obsoleto “Regolamento comunale di contabilità” di questo Comune. In esso si recita al comma 4: «Dall’avvenuto deposito di emendamenti al bilancio dovrà essere data notizia ai Consiglieri con l’avviso di convocazione», che però quando ve le abbiamo depositate ci era già stato recapitato avendo voi dimenticato, oltre al fatto che si tratta di un consiglio ordinario e non straordinario quanto recita il comma 1 dello stesso articolo: «I consiglieri comunali hanno facoltà di presentare, entro 10 giorni dal deposito di cui al comma 3 del precedente art. 10, emendamenti allo schema di bilancio predisposto dalla Giunta comunale». In altri termini noi abbiamo rispettato le norme stabilite, mentre voi avete fatto una gran frittata tra sedute straordinarie quando erano palesemente ordinarie, quindi apportando una modifica per correggere il tiro e, infine, appellandovi all’art. 10, comma 6 dello “Statuto comunale” che afferma: «L’integrazione dell’ordine del giorno con altri argomenti da trattarsi in aggiunta a quelli per cui è stata già effettuata la convocazione è sottoposta alle medesime condizioni di cui al comma precedente e può essere effettuata almeno 24 ore prima del giorno in cui è stata convocata la seduta». In altre parole vi siete arrampicati sugli specchi per alcuni giorni nel tentativo di porre rimedio a danni causati da voi, non conoscendo i commi 1 e 2 dello “Statuto comunale che dicono: «1. L’attività del Consiglio Comunale si svolge in sessione ordinaria o straordinaria. 2. Ai fini della convocazione, sono considerate ordinarie le sedute nelle quali vengono iscritte le proposte di deliberazioni inerenti all’approvazione delle linee programmatiche del mandato, del bilancio di previsione (proprio come in questo caso!) e del rendiconto della gestione».
Il Gruppo «Tarantasca Viva», per i motivi sovraesposti non ritiene legittimo questo Consiglio comunale, nonostante questo rimarremo presenti durante tutta la seduta per rispetto dei nostri concittadini, ma faremo presente a Sua Eccellenza il Sig. Prefetto tale vostro modo originale, per non dire bizzarro di convocare i Consigli comunali e di fornire le informazioni necessarie al Gruppo di opposizione in modo che possa agire in modo informato e senza improvvisazione.
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