25 Novembre 2014: Lettera al Consiglio comunale

Per la seconda volta consecutiva non sono presente a una seduta del Consiglio comunale. Non per mia volontà, ma a mio modesto parere, per un preciso intento di questa Amministrazione che sta cercando in tutti i modi di rendere vano l’operato del Gruppo «Tarantasca Viva».

Egregio Sig. Sindaco e colleghi Consiglieri,

per la seconda volta consecutiva non sono presente a una seduta del Consiglio comunale. Non per mia volontà, ma a mio modesto parere, per un preciso intento di questa Amministrazione che sta cercando in tutti i modi di rendere vano l’operato del Gruppo «Tarantasca Viva».

Già la precedente seduta del Consiglio comunale era stata convocata in data 30 settembre, un martedì, giustificandola con l’impossibilità dell’assessore Giordanengo di essere presente in altra data, ma sapendo benissimo che il sottoscritto nei primi tre giorni della settimana lavora a Brescia e che quindi, viste le distanze, è tecnicamente impossibilitato a partecipare alla seduta del Consiglio.
Anche in questa occasione la convocazione della seduta il 25 novembre coincide con un martedì. Data scelta certamente e nuovamente per impegni di lavoro dell’Assessore, impegni che a quanto pare sono più stringenti e importanti di quelli di un “semplice” consigliere di minoranza, come ci ha fatto notare il Sindaco stesso in risposta a una nostra interpellanza, quando asseriva l’esistenza di una presunta diversità tra il Sindaco e i Consiglieri comunali di minoranza e quindi giammai tra Sindaco e Consiglieri di maggioranza.

Faccio notare quanto afferma l’art. 38, comma 7 del Tuel: «Le sedute del consiglio e delle commissioni sono pubbliche salvi i casi previsti dal regolamento e, nei comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti, si tengono preferibilmente in un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro dei partecipanti». A tal riguardo vorrei portare all’attenzione di questa assise quanto affermato da Elisabetta Civetta, nel suo Manuale di applicazione delle manovre correttive per gli enti locali, alle pp. 196s. (al par. 13.6: Le convocazioni dei consigli e delle giunte). Ella afferma: «L’articolo 16 commi da 19 a 21 del d.l. 138/2011 convertito dalla legge modificando gli articoli 38, 48 e 79 del Tuel introduce una sorta di obbligo di convocare le giunte e i consigli comunali dei comuni lino a 15.000 abitanti negli orali serali. In particolare, l’articolo 16 comma 19 del d.1. 138/2011 nel modificare l’articolo 38 comma 7 del Tuel relativo alla convocazione dei consigli e commissioni stabilisce che nei comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti, i consigli comunali e le commissioni si tengono esclusivamente in orario serale salvo casi straordinari di eccezionale gravità i quali dovranno essere adeguatamente motivati nell’atto di con convocazione». Poco sotto la dottoressa continua: «L’articolo 16 comma 21 del d.l. 138/2011 poi modifica l’art. 79 comma 1 del Tuel comportando per tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che siano componenti di consigli comunali, provinciali, metropolitani, comunità montane, unioni di comuni nonché dei consigli circoscrizionali dei comuni con popolazione superiore a 500.000 abitanti il diritto di assentarsi dal servizio non per tutta l’intera giornata ma solo per il tempo strettamente necessario per la partecipazione a ciascuna seduta dei rispettivi consigli e per il raggiungimento del luogo di suo svolgimento. Questa disposizione si applica a prescindere dalla dimensione demografica dell’ente, mentre i limiti alle convocazioni serali delle giunte e dei consigli trova applicazione solo nei comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti».

Da quanto esposto ritengo tale comportamento dell’Amministrazione una forma di ostruzionismo alla nostra partecipazione.
In ogni caso il sottoscritto comunica la propria disponibilità, in futuri casi simili, a essere presente virtualmente durante la seduta del Consiglio comunale tramite lo streaming (per esempio con Skype) come tra l’altro in qualche modo previsto dal D.L. n. 82 del 7 marzo 2005 e ss.mm.ii. che all’art. 9 afferma: «Le pubbliche amministrazioni favoriscono ogni forma di uso delle nuove tecnologie per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini, anche residenti all’estero, al processo democratico e per facilitare l’esercizio dei diritti politici e civili sia individuali che collettivi»; lo stesso D.L. all’art. 12 comma 1 precisa: «Le pubbliche amministrazioni nell’organizzare autonomamente la propria attività utilizzano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la realizzazione degli obiettivi di efficienza, efficacia, economicità, imparzialità, trasparenza, semplificazione e partecipazione nel rispetto dei principi di uguaglianza e di non discriminazione, nonché per la garanzia dei diritti dei cittadini e delle imprese di cui al capo I, sezione II, del presente decreto».

Per i motivi sopra elencati il sottoscritto, prima di arrivare a una diffida ad adempiere il Sindaco quanto previsto dalla Legge e dal Regolamento comunale, revocando la convocazione del Consiglio comunale e riconvocandolo in un giorno successivo che non contrasti con quanto stabilito dall’art. 38 comma 7 del TUEL e che non pregiudichi a priori la partecipazione mia o di qualunque altro consigliere, chiedo di avere copia degli orari di lavoro della settimana dal 28 settembre al 5 ottobre 2014 e di quella dal 23 al 30 novembre 2014 dell’Assessore Giordanengo firmati dal suo preposto che comprovino la sua impossibilità alla partecipazione ai Consigli comunali e allego alla presente calendario dei giorni in cui sarò a Brescia per i prossimi tre mesi, impegnandomi a comunicare a questa Amministrazione ogni eventuale variazione di date quanto prima e tenerla aggiornata sui giorni in cui non posso essere presente ai Consigli comunali.

Distinti saluti.