«Siamo disposti a intraprendere le vie legali… per veder riconosciuto quanto riteniamo sia un nostro diritto!» (cfr. La Guida del 29 maggio 2015, p. 45), sono state le parole con cui il nostro Sindaco ha commentato il rischio di non ricevere il contributo agognato nonostante che al Click Day per il bando “6000 campanili” del 13 maggio ci sia aggiudicati il 30° posto se si considerano solo gli invii telematici delle richieste avvenuti alle ore 9:00:00, ma si sia ben al 66° se si conteggiano coloro che sono stati più veloci e hanno trasmesso già alle 8:59:59. Il “reato” contestato a questi trentatré “Speedy Gonzales” sarebbe che il sistema del Ministero avrebbe permesso loro di presentare la domanda prima delle fatidiche ore 9:00:00.
Peccato che il Decreto Ministeriale del 2 novembre 2005, “Regole tecniche per la formazione, la trasmissione e la validazione, anche temporale, della posta elettronica certificata”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 266 del 15 novembre 2005, all’art. 9, comma 2 così recita: «Il riferimento temporale può essere generato con qualsiasi sistema che garantisca stabilmente uno scarto non superiore ad un minuto secondo rispetto alla scala di Tempo Universale Coordinato (UTC), determinata ai sensi dell’articolo 3, comma 1, della legge 11 agosto 1991, n. 273». E in effetti già negli anni scorsi erano state accettate siffatte domande precisando sempre «ammesso ex art. 9, c. 2 del D.M. 02/11/2005 “Regole tecniche della P.E.C.”».
E questa è la definizione dell’Enciclopedia Treccani circa il termine “secondo”: «Secóndo2 [s.m. da minuto secondo] (a) Unità di misura di tempo (nel passato detta anche minuto s.), una delle unità fondamentali dei sistemi di unità di misura SI e CGS, simb. s (non più sec), la cui definizione è nata nell'astronomia in relazione ai moti di rivoluzione e rotazione della Terra e ha subito varie vicissitudini prima di giungere all’attuale definizione (1967) in termini di fisica atomica: v. secondo…».
Si evince quindi la validità delle domande presentate alle ore 8:59:59 in quanto, come recita il citato Decreto Ministeriale, lo «scarto non superiore ad un minuto secondo».
L’unico rammarico per il nostro Comune è forse semplicemente di non essere stati sufficientemente veloci. In ogni caso siamo in Italia e di sicuro, come già avvenuto in precedenza, ci saranno più ripescaggi per cui anche la nostra domanda probabilmente verrà accolta.
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