I sottoscritti Consiglieri del Gruppo consiliare «Tarantasca Viva»,
DATA
la ricorrenza dei settant’anni dalla liberazione che ricorre quest’anno;
CONSTATATO
che nel discorso fatto la sera del 25 aprile si è cercato di volare alto, forse anche troppo, ricordando sì le cifre dei morti durante la seconda guerra mondiale, ma, parafrasando quanto ha detto il papa Francesco all’inaugurazione dell’Expo di Milano, dimenticando di «percepire la presenza d[ei] volti», scordandosi cioè dei nostri caduti ormai solamente celebrati dalla lapide in loro memoria posta sulla facciata della casa comunale;
CHIEDONO
che ricorrendo quest’anno i settant’anni dall’uccisione dei signori Isasca Giuseppe, Margaria Giovanni, Vietto Felice, Maiello Vincenzo, Pallanca Giacomo, Abbà Ernesto, Castellino Giovanni, Marchisio Antonio, come ricordo tangibile venga almeno acceso da oggi e fino al prossimo 25 aprile il lume posizionato sotto la lapide in modo che chi passi davanti alla casa comunale e alzi gli oggi ricordi la loro morte e che durante la prossima ricorrenza della “Commemorazione dei caduti di tutte le guerre” vengano ricordati in modo esplicito menzionando i loro nomi.
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