Ravvisiamo che quanto si continua perpetrare a Tarantasca sia una palese violazione della legge e in quanto tale abbiamo già provveduto a presentare una segnalazione agli organi competenti.
Il Gruppo consiliare «Tarantasca Viva» il 26 novembre 2015 non ha voluto partecipare all’assegnazione delle borse di studio in quanto, avendo rinunciato ai gettoni di presenza, come d’altronde anche il Gruppo di maggioranza, non ha alcun titolo di pubblicizzarsi con somme delle casse comunali e non a disposizione.
Ci permettiamo di far presente la distinzione tra rinuncia e devoluzione delle indennità e dei gettoni di presenza.
Come si evince da alcuni pareri dell’Anci, espressi tramite AnciRisponde il 6 giugno 2000 e il 16 marzo 2007, la riscossione delle indennità e dei gettoni di presenza spettanti agli amministratori locali si configura quale diritto soggettivo disponibile, pertanto nulla vieta che gli amministratori possano rinunciare al loro percepimento.
In caso di rinuncia, per l’amministratore non vi è alcuna percezione di reddito e nessuna somma da assoggettare all’Irpef. Ne consegue che l’amministratore non può decidere la destinazione della somma, avendo previamente rinunciato al relativo credito.
Qualora, invece, l’amministratore chieda che l’importo a lui dovuto sia devoluto a enti o ad altri soggetti, non vi è rinuncia, bensì una diversa destinazione del proprio compenso che l’amministratore può liberamente e autonomamente effettuare, fermo restando che gli importi erogati a terzi devono essere computati nel suo reddito personale e assoggettati al regime fiscale vigente.
Dato che le somme erogate per le borse di studio non sono assoggettate all’Iperf da parte di alcun componente dell’Amministrazione, ravvisiamo che quanto si continua perpetrare a Tarantasca sia una palese violazione della legge e in quanto tale abbiamo già provveduto a presentare una segnalazione agli organi competenti.
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