15 dicembre 2015: Interrogazione su attuazione di politiche di partecipazione

Quali e quante proposte di consultazione con assemblee pubbliche, con referendum o con qualsiasi altro strumento il Comune di Tarantasca ha avviato dall’anno di entrata in vigore del Regolamento comunale a oggi e su quali tematiche?

VISTO

1. il Testo Unico degli enti locali (D.lgs. 267/2000) all’art. 8 – Partecipazione popolare, commi 1-5, dove si afferma: «1. I comuni, anche su base di quartiere o di frazione, valorizzano le libere forme associative e promuovono organismi di partecipazione popolare all’amministrazione locale. I rapporti di tali forme associative sono disciplinati dallo statuto. 2. Nel procedimento relativo all’adozione di atti che incidono su situazioni giuridiche soggettive devono essere previste forme di partecipazione degli interessati secondo le modalità stabilite dallo statuto, nell’osservanza dei princìpi stabiliti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241. 3. Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame. Possono essere, altresì, previsti referendum anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini. 4. (omissis). 5. Lo statuto, ispirandosi ai princìpi di cui alla legge 8 marzo 1994, n. 203 e al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, promuove forme di partecipazione alla vita pubblica locale dei cittadini dell’Unione europea e degli stranieri regolarmente soggiornanti».
2. lo Statuto del Comune di Tarantasca, al Titolo I – Principi generali, art. 2 – Finalità, che attribuisce grande importanza alle attività partecipative, come espresso al comma 2: «Il Comune ricerca la collaborazione e la cooperazione con altri soggetti pubblici e privati e promuove la partecipazione dei singoli cittadini, delle associazioni e delle forze sociali ed economiche alla attività amministrativa»;
3. lo Statuto del Comune di Tarantasca, al Titolo II – Ordinamento strutturale, Capo I –Organi e loro attribuzioni, art. 17 comma 1/a: «[Il Sindaco] convoca comizi per i referendum previsti dall’art. 8 del D.lgs. 267/2000»;
4. lo Statuto del Comune di Tarantasca, al Titolo III – Istituti di partecipazione e diritti dei cittadini, Capo III –Modalità di partecipazione, dove all’art. 33, comma 1 si afferma: «L’amministrazione comunale può indire consultazioni della popolazione allo scopo acquisire pareri e proposte in merito all’attività amministrativa»;
5. lo Statuto del Comune di Tarantasca, al Titolo III – Istituti di partecipazione e diritti dei cittadini, Capo III –Modalità di partecipazione, dove all’art. 34 comma 1 trattando l’argomento delle “petizioni” afferma: «Chiunque, anche se non residente nel territorio comunale, può rivolgersi in forma collettiva agli organi dell’amministrazione per sollecitarne l’intervento su questioni di interesse comune o per esporre esigenze di natura collettiva»;
6. lo Statuto del Comune di Tarantasca, al Titolo III – Istituti di partecipazione e diritti dei cittadini, Capo III –Modalità di partecipazione, agli artt. 35-39 dove si parla di: Proposte, Referendum, Accesso agli atti, Diritto di informazione, Istanze;

CONSIDERATO

quanto previsto, per esempio, dal “Regolamento per la partecipazione e la consultazione della popolazione del Comune di Cuneo” che già nel 1993, all’art. 2, prevedeva che la consultazione dei cittadini debba essere assicurata con «a) assemblee pubbliche, b) consultazioni mediante l’invio di questionari, c) referendum consultivi»;

INTERROGA IL SIG. SINDACO E L’ASSESSORE COMPETENTE

affinché nella prossima seduta del Consiglio comunale ci si venga informati su quali e quante proposte di consultazione con assemblee pubbliche, con referendum o con qualsiasi altro strumento il Comune di Tarantasca abbia avviato dall’anno di entrata in vigore del Regolamento comunale a oggi e su quali tematiche.